Fasi di Carico

Nell'analisi pushover, le condizioni di carico consistono generalmente in carichi permanenti gravitazionali applicati nella direzione verticale (z) e in carichi incrementali applicati in una o entrambe le direzioni trasversali (x & y). Come discusso qui, la grandezza dei carichi incrementali Pi ad un qualsiasi passo dell'analisi i è data dal prodotto del suo valore nominale P0, definito dall'utente nel modulo Condizioni di Carico, per il fattore di carico a quel passo:

Il modo in cui il fattore di carico viene incrementato durante l'analisi o, in altre parole, la strategia di carico adottata nell'analisi pushover, è completamente definito nel modulo Fasi di Carico, dove un numero illimitato di passi/soluzioni di carico può essere definito applicando diverse combinazioni dei tre tipi di fasi di controllo della pushover disponibili in SeismoStruct, e indicati di seguito:

È interessante notare che il carico incrementale P può essere costituito da forze o spostamenti, permettendo così di effettuare sia un'analisi pushover basata sulle forze che sugli spostamenti. Chiaramente, nella maggior parte dei casi, l'applicazione di forze è da preferirsi all'impiego di carichi incrementali in spostamenti (in quanto limitare la deformazione della struttura ad una forma predefinita può nascondere le sue vere caratteristiche di risposta, come ad esempio piani deboli), a meno che non venga impiegata la più avanzata analisi pushover adattiva. Per questo motivo, la strategia di carico più comune nell'analisi pushover non adattiva (ossia convenzionale) è la pushover basata sulle forze con controllo della risposta (si rimanda al capitolo specifico per ulteriori dettagli).

Note

  1. Gli utenti possono usufruire del pulsante Aggiungi Schema per applicare tipici schemi di fasi di carico che funzionano per la maggior parte dei casi. Si noti, tuttavia, che affinchè questo pulsante sia disponibile, non deve essere stata definita, in precedenza, alcuna fase di carico.
  2. Si evidenzia ancora una volta che può essere definito un numero illimitato di passi/soluzioni di carico, applicando diverse combinazioni dei tre tipi di fasi di controllo. Per esempio, l'utente potrebbe voler:
    a) applicare i carichi pushover in due o più fasi di controllo, con un passo incrementale diverso per ciascuna fase (ad esempio usando un passo più grande nella fase di pre-snervamento, e uno più piccolo in campo anelastico);
    b) impiegare più fasi per spingere un modello 3D, prima in una direzione, poi nell'altra, poi di nuovo nella prima, e così via;
    c) effettuare un'analisi pushover ciclica, spingendo e tirando la struttura in cicli successivi (l'analisi statica time-history è comunque più indicata per questi casi).
  3. Anche in quei casi in cui non è presente un carico permanente, potrebbe risultare utile applicare un vettore di carico nullo da qualche parte nella struttura, in modo che venga effettuato il primo passo dei carichi permanenti e quindi la curva di pushover sia "costretta" a partire dall'origine; questa operazione rende l'analisi un po' "più elegante".